Il rapporto tra verità e narrazione è uno dei nodi centrali sui cui riflettere in un percorso sui discorsi d’odio. Questa attività di presentazione è consigliata all’inizio di un laboratorio e, attraverso un approccio ludico, contribuisce a creare un clima sereno e non giudicante, introducendo la questione importante della narrazione.
È stata sperimentata in varie scuole in Toscana, Emilia-Romagna e Veneto.
I ragazzi si sono dispongono in cerchio e si presentano dicendo due verità e una bugia. Gli altri devono capire qual è la bugia tra le tre cose dette. Questo dà l’occasione di introdurre il tema delle fake news e degli strumenti a nostra disposizione per capire se un’informazione è vera o falsa. Si può usare questo gioco per introdurre il tema delle differenze nella comunicazione offline e online. Alcuni strumenti usati dai ragazzi per scoprire la bugia possono essere ad esempio: il tono della voce, l’esitazione nel dire la bugia, la direzione dello sguardo,la tentazione di sorridere ecc. E online? Come si riconosce una “bufala”?
Alcune domande guida per la discussione:
- Come hai fatto a riconoscere la “bugia” degli altri partecipanti?
- Ti ha aiutato osservare il linguaggio non verbale per individuare le “bugie”? Cosa in particolare?
- Cosa sarebbe cambiato se il gioco fosse stato in chat? Quali elementi avresti usato per individuare le “bugie”?
- Internet è diventata per molte persone la fonte principale di informazione. Come possiamo riconoscere le notizie false da quelle vere?
CREDITS FOTO DI COPERTINA: “Fake News Graffiti, Friargate Railway Station, Derby” by eamoncurry123 is licensed under CC BY 2.0